Dott. Mario Milone

Coordinatore Nazionale Inquilini Immobili di Pregio

Via Cavallerizza a Chiaia, 46 - 80121 Napoli

Tel./Fax. 081/19573238

e mail: mario.milone@fastwebnet.it

sito: www. Scip2pregio.it

 

 

 

 

            Al Presidente della Repubblica

            Giorgio Napolitano

            Palazzo del Quirinale

            Piazza del Quirinale

            00187 ROMA

 

 

 

           

Raccomandata a/r

 

Oggetto: Dismissione degli immobili degli Enti Previdenziali

Carissimo Presidente,

 

Le scrivo per conto di poco più di un migliaio di cittadini di diverse città che desiderano reclamare presso la più Alta Carica dello Stato al fine di ottenere dal Governo l’ intervento riparatore al danno ingiusto esistente, da oltre 12 anni, in conseguenza di un iniquo principio inserito nel quadro normativo stabilito – per la dismissione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali pubblici - dal Parlamento con il D.Lgs. 104/1996.

 

La questione, preciso in termini di estrema sintesi, è emersa nell’ambito dell’alienazione di circa 90.000 unità immobiliari avviata direttamente dalle amministrazioni proprietarie e confluita poi nelle cartolarizzazioni immobiliari del 2001 e 2002, gestite attraverso la società veicolo SCIP appositamente costituita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. In particolare, per le vendite delle unità residenziali, è stata applicata la norma della legge 662/1996, che autorizza - per le dismissioni degli immobili di tutte le Amministrazioni Pubbliche -  la riduzione del 30 % (stabilita una volta per tutte) sul prezzo di vendita determinato in base al valore, ciò secondo la regola del mercato, nota e mai contestata, per cui il prezzo di una casa occupata è inferiore rispetto a quello della stessa casa libera.

La riduzione del prezzo di vendita non costituisce, dunque, uno sconto agli inquilini!

Ebbene, non si comprende per quale motivo un limitatissimo numero di immobili (anch’essi occupati da inquilini), qualificati di pregio siano stati sottratti alla regola generale della riduzione di prezzo, stante il fatto che – logicamente - del loro maggior valore si è tenuto conto nella determinazione del prezzo-base, certamente più alto rispetto agli altri.

 I decreti ministeriali individuativi degli immobili di pregio, emanati in base alla Legge 410/2001, hanno provocato ovviamente da parte degli inquilini decine di ricorsi collettivi ai TAR per l’annullamento dei decreti  nonché decine di citazioni collettive delle Amministrazioni davanti ai Tribunali Civili per la tutela di cui all’art. 2932 c.c., mirate al riconoscimento degli effetti del contratto di compravendita dell’alloggio alla data di manifestazione della volontà di acquisto, avendo esercitato il diritto di opzione entro il termine di legge del 31 ottobre 2001  prima delle decretazioni del pregio.

In sostanza, risulta instaurato un contenzioso giudiziario dai tempi e dagli esiti incerti, oneroso e costoso per la stessa Pubblica Amministrazione, generato dall’irragionevolezza della norma la cui applicazione determina una iniquità e una ineguaglianza di trattamento tra gli inquilini, con palese e concreto danno economico alle famiglie colpite dalla contestata norma. 

Alla irragionevolezza della norma s’è aggiunta inoltre la contrarietà - altrettanto irragionevole - del Ministero dell’Economia ad ogni successivo rimedio, sia esso un intervento radicale come le modificazioni legislative proposte con disegni di legge (n. 5478 del 7.12.2004 e n. 2063 del 13.12.2006 alla Camera dei Deputati, nonché n. 1019 del 16.9.2006 e n. 1328 del 15.2.2007 al Senato), sia esso una soluzione transattiva del contenzioso, come suggerito con l’o.d.g. n. 9/1746 – bis/48 approvato in Parlamento con la Legge Finanziaria 2007).

Contrarietà prosperata– con tutta probabilità – sulla base di pregiudizi e preconcetti se è vero, com’è vero, che ancora recentemente gli inquilini ricorrenti vengono marchiati in documenti ufficiali del Ministero come “amici degli amici” o “vicini ai poteri di gestione degli enti”, portatori di “vertenze pretestuose”.  Comportamento per molti aspetti incomprensibile, certamente superficiale e scorretto!

Signor Presidente,

l’etichettatura di “amici” e “vicini” non riguarda assolutamente le centinaia di ricorrenti, nella massima parte pensionati, da decenni inquilini rimasti coinvolti nella dismissione immobiliare degli enti, che - ci auguriamo - non si concluda con l' estromissione dei più disagiati dalle case.

Nessun privilegio ha mai caratterizzato la locazione degli immobili e nessuna rivendicazione è stata mai sostenuta dagli inquilini circa l’acquisizione in proprietà degli alloggi stessi.

E’ la legislazione del 1996 sulla dismissione patrimoniale che stabilisce il diritto di opzione per gli inquilini al fine di eliminare conflittualità sociale e rendere praticabile l’intera operazione delle vendite.

Le vertenze non sono affatto pretestuose perché sono state promosse, quindi, in forza di un diritto di opzione attribuito ancor prima delle decretazioni di pregio, qualificato dal Consiglio di Stato come “diritto soggettivo potestativo all’acquisto, definitivamente consolidato, al prezzo e alle condizioni determinate in base alla normativa vigente alla data della manifestazione di volontà di acquisto”.  E’ di questo diritto che si tenta di ostacolare l’esercizio ! -

Attraverso le vertenze in sede amministrativa e civile, gli inquilini degli immobili cosiddetti di pregio si difendono da una sopraffazione nei loro confronti prodotta da una normativa iniqua e discriminatoria, applicata pervicacemente soltanto per 2.000 case su circa 90.000 unità in vendita.

 E noi da anni chiediamo invano al Ministro dell’Economia un incontro di approfondimento che - partendo anche dall’esigenza di evitare ulteriori oneri per la finanza pubblica e di superare il sostanziale blocco della vendita di una minima parte degli immobili - esamini  soluzioni transattive del contenzioso giudiziario, adeguate a dare in tempi ravvicinati una risposta alle legittime aspettative degli inquilini e a soddisfare, quindi, un bisogno primario ed insopprimibile quale quello della casa.

Sta di fatto che è stato mantenuto il silenzio su ogni prospettiva di soluzione e si è consolidata così nei ricorrenti la volontà di rivendicare, in ogni grado di giudizio - sia di merito, sia di legittimità, sia di costituzionalità - il diritto all’uguaglianza di trattamento, considerando che soltanto i tempi lunghi della giustizia scoraggiano - per ora - altre iniziative sul fronte delle responsabilità di quanti, negli organi dello stato come nella pubblica amministrazione, devono operare secondo principi di imparzialità, correttezza e trasparenza.

Il Ministero sostiene che la nostra proposta transattiva non è percorribile perchè la stessa: “rischierebbe di rivelarsi pregiudizievole per la finalità finanziaria sottesa alla procedura di cartolarizzazione posto che, con possibile pregiudizio dei risparmiatori finali, porterebbe nelle casse della proprietà, la SCIP, introiti inferiori a quelli corrisposti all’atto del trasferimento” e, nel contempo, nasconde l’ormai disastrosa gestione di SCIP 2, con costi imprevisti, a tutto discapito dei conti del “veicolo”e conseguentemente dell’Erario.

Noi, siamo invece profondamente convinti che la Pubblica Amministrazione abbia tutto l’interesse a chiudere transattivamente il contenzioso di centinaia di vertenze dagli esiti incerti per l’immediato vantaggio che ne trarrebbero le casse della ormai fallimentare operazione SCIP 2.

 

Signor Presidente,

 

vogliamo renderLa partecipe della nostra amarezza: la casa rappresenta un bene essenziale soprattutto per gli inquilini che da decenni tengono in locazione i rispettivi appartamenti e il diritto alla casa è garantito dalla Costituzione, di cui Lei è attento custode.

 

Siamo certi di subire un’ingiustizia  e  Le chiediamo di fare tutto ciò che è nelle sue prerogative di Capo dello Stato affinché  possiamo continuare a sperare in una giusta soluzione della questione.

 

Auspicandoci un cortese cenno di riscontro, Le inviamo i migliori auguri di Buon Lavoro per tutti gli impegni che dovrà affrontare nel corso di quest’ anno.

 

 

Napoli, 16 gennaio 2009

 

 

 

                                            Cordiali saluti  

 

                                            Mario Milone

                                                                                                                                 Coordinatore Nazionale Inquilini

                                                                                                                                                  Immobili di Pregio