In data 9 maggio 2012 la Camera dei Deputati ha approvato all'unanimità la mozione Lenzi ed altri concernente inziative per ristabilire una diversa e adeguata governance dell'Inps,

 

Atto Camera

Mozione 1-00955

presentata da

DONATA LENZI

testo di

giovedì 22 marzo 2012, seduta n.609


La Camera,
premesso che:
l'articolo 21 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 convertito con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, della legge 22 dicembre 2011, n. 214, ha disposto la soppressione degli enti Inpdap e Enpals e attribuito le relative funzioni all'Inps, dando vita al più grande ente previdenziale d'Europa, con un bilancio di 700 miliardi di euro, 35.000 dipendenti e una platea di 24,5 milioni di iscritti;
anche sul fronte delle procedure per l'accertamento, la verifica e il riconoscimento dei trattamenti legati alla disabilità, nel corso degli ultimi anni, il ruolo dell'Inps si è rafforzato e le attività affidate all'ente sono notevolmente aumentate determinando un ulteriore onere funzionale e organizzativo in capo all'Istituto;
le informazioni che pervengono in merito alla trattativa tra Governo e parti sociali attribuiscono all'ente nuovi rilevanti compiti in tema di ammortizzatori sociali in particolare l'ente si troverebbe a gestire ulteriori risorse derivanti dalla assicurazione obbligatoria posta in capo alle imprese;
il nuovo Inps è chiamato nei prossimi mesi ad una impegnativa e profonda riorganizzazione per ottenere i risparmi previsti, per integrare al meglio gli enti assorbiti, per garantire efficacia ed efficienza al sistema previdenziale, ragione fondante della riunificazione;
l'incorporazione di Inpdap e Enpals ha ulteriormente aumentato il già rilevante patrimonio immobiliare dell'ente, mentre le partecipazioni in altri enti pubblici - in particolare rilevano le quote (49 per cento) della holding di Equitalia e il 100 per cento di Sispi, società per la previdenza integrativa - ne fanno una delle realtà economiche più significative del panorama nazionale;
la governance del nuovo istituto è affidata ad una carica monocratica nella figura del presidente dell'Inps, il cui incarico è stato prolungato fino al 31 dicembre 2014, nonostante la Corte dei conti nella sua relazione del novembre 2011 avesse già espresso perplessità circa la concentrazione dei poteri determinatasi a seguito delle disposizioni del decreto-legge n. 78 del 2010, che aveva trasferito al solo presidente le attribuzioni del soppresso consiglio di amministrazione. La Relazione sottolineava «il potenziamento del tutto singolare dell'organo monocratico di vertice dell'istituto cui vengono riconosciute oltre a quelle di rappresentanza, le attribuzioni di indirizzo gestionale e tutte le competenze non conferite ad altri organi che non trova riscontri nell'assetto degli enti pubblici non economici e neanche nel modello societario». Perplessità che a fronte dell'annessione di Inpdap e Enpals risultano ulteriormente rafforzate;
nei confronti della attuale dirigenza, sempre la citata relazione della Corte dei conti dello scorso novembre segnalava: «è tuttora in corso l'azione di ristrutturazione organizzativa, condotta per altro in assenza di un compiuto piano unitario e di una previa analisi costi benefici, in modo settoriale e per successive approssimazioni, facendo ampio ricorso a consulenze esterne, onerose e pervasive»;
anche gli enti previdenziali, ora tutti confluiti nella nuova Inps, sono proprietari di un ingente patrimonio destinato a rappresentare un investimento a garanzia della tenuta del sistema pensionistico. Dal 2001 ad oggi, parte di questo patrimonio è stato messo in vendita, e alcune operazioni secondo i firmatari del presente atto di indirizzo discutibili messe in campo da precedenti Governi quali le Scip sono state poi revocate (legge n. 14 del 27 febbraio 2009), ma a fronte della chiara indicazione data dal precedente Governo con la direttiva ministeriale del 10 febbraio 2011 a vendere agli inquilini che ne hanno fatto richiesta e a chiudere il contenzioso proprio l'Inps è risultato essere inadempiente. Nel frattempo, al momento dell'incorporazione di Inpdap ed Enpals, il presidente dell'Inps ha assunto l'incarico di presidente della Idea Fimit Sgr, società di gestione del risparmio, attiva nel settore dei fondi comuni di investimento immobiliari con la mission di promuovere e gestire strumenti di finanza immobiliare in linea con le esigenze degli investitori nazionali ed internazionali. Tale incarico si somma ai molti altri di cui il presidente dell'ente è già titolare;
si segnala, inoltre, come particolarmente grave quanto evidenziato nella relazione del collegio sindacale dell'Inps sul bilancio consuntivo del 2010, nel quale si è richiamata l'attenzione sul «significativo peggioramento della gestione del patrimonio immobiliare da reddito per il quale non si rinvengono nelle relazioni di bilancio utili elementi informativi»;
l'Inps, ente pubblico secondo solo allo Stato per dimensione di bilancio, è chiamato a svolgere una funzione sociale di straordinaria importanza come quella della tutela dalla vecchiaia, in primo luogo gestendo le risorse derivanti dalla contribuzione dei lavoratori pubblici, privati e autonomi e delle imprese, soggetti a cui dovrebbe essere riconosciuto un prioritario ruolo attivo nel governo dell'ente. Parimenti, chi viene chiamato a guidare l'ente assume ad un ruolo di grande responsabilità sociale;
la gran parte delle risorse finanziarie gestite dall'Istituto proviene dalla contribuzione di lavoratori ed imprese e tale circostanza non appare sufficientemente riconosciuta e assolta dalle attuali funzioni e competenze del Comitato di indirizzo e vigilanza dell'Inps,

impegna il Governo:

a intervenire, soprattutto in questa fase così delicata e impegnativa, anche con iniziative di carattere normativo, al fine di garantire una «governance» dell'ente equilibrata, collegiale e trasparente, che preveda la compresenza di un organismo di vertice costituito da personalità di comprovata esperienza, autonomia e indipendenza, affiancato da un Comitato di indirizzo e vigilanza dai poteri rafforzati, così superando l'attuale fase di gestione straordinaria e riportando la stessa ad un assetto più appropriato per un ente pubblico, come autorevolmente indicato dalla Corte dei conti;
a verificare la compatibilità operativa, funzionale e gestionale dell'attuale situazione di contemporanea coesistenza di numerosi incarichi in altre società del presidente dell'Inps, nel quadro della richiamata ridefinizione dell'assetto di governance dell'ente.

(1-00955)
«Lenzi, Fioroni, Damiano, Giovanelli, Bellanova, Berretta, Bobba, Boccuzzi, Codurelli, Gatti, Gnecchi, Madia, Miglioli, Mosca, Rampi, Santagata, Schirru, Baretta, Motta, Mattesini».