Gent. Sen. Roberto Pinza
Vice Ministro di Stato

Ministero dell’Economia e delle Finanze

Via XX Settembre,97

00187-ROMA

 

 

All’attenzione di:

 

Gent.mi Dott.Parlato e Dott.Tamburro                   

Ministero dell’Economia e delle Finanze

Via XX Settembre,97

00187-ROMA

 

FAX 06/48903420 

 

 

Milano, 12/09/06

 

Oggetto: Procedura di dismissione immobili di pregio di Enti pubblici e previdenziali

 

 Gentile Senatore,

 Le scrivo nella mia qualità di legale di decine di famiglie di Milano, Roma e Napoli, i cui immobili sono stati classificati di pregio ed  a nome del coordinatore nazionale  per le dismissioni dell’UPPI Angelo De Nicola.

 

E’ stato  richiesto da parte dell’associazione che rappresento un incontro urgente per conoscere le decisioni che il nuovo Governo intende assumere , anche tenendo conto delle promesse  fatte in campagna elettorale da molti esponenti dei partiti  che lo sostengono.

 

Dai resoconti parlamentari e da alcuni colloqui con dirigenti dell’INPS, sono stato informato della Sua volontà di risolvere una volta per tutte il problema degli immobili di pregio.

 

Le allego una breve relazione con la documentazione a sostegno, dalla quale si evince l’inevitabile disparità di trattamento, a cui sono soggetti gli inquilini residenti in immobili di pregio.

 

Per quanto riguarda Milano sono state poste in essere  evidenti contraddizioni, che hanno portato gli inquilini di Corso Italia 45 (già classificato di pregio) a poter usufruire gli sconti nell’ordine del 60%, mentre quelli di Via Visconti di Modrone 6, di Via Carducci 34 e di Via Fatebenfratelli 36, pur nelle identiche condizioni soggettive e oggettive, dovrebbero acquistare gli alloggi a prezzo di mercato libero, senza alcun sconto.

 

Il Tribunale di Milano, a cui tutti gli inquilini dei tre stabili si sono rivolti, promuovendo azioni ex art. 2932 c.c., ha deciso di sospendere le vendite in atto  a prezzi di mercato ed ho avuto incarico da decine di altre famiglie d Napoli e di Roma di procedere in sede giudiziaria per la tutela dei loro diritti, avendo esercitato, come tutti gli altri inquilini di immobili in dismissione, l’opzione negli stessi termini e con le identiche modalità

 

 

 

 

Credo che si renda ormai necessario un intervento legislativo, che abroghi queste disparità di trattamento, riconoscendo a tutti gli inquilini gli stessi sconti di legge, se non nella misura massima, almeno in una percentuale che tenga conto che si tratta in ogni caso di immobili occupati.

 

A tal proposito mi preme esprimere tutte le mie perplessità per gli sconti che vengono riconosciuti e praticati  ai conduttori, che abbiano esercitato l’opzione entro il 31 ottobre 2001 in forza di quanto disposto dalla Legge 23 aprile 2004 n.104. Costoro infatti possono usufruire non solo degli sconti del 30% più 15%, applicati a tutti gli altri, ma di un ulteriore sconto che  a Roma  ha raggiunto quasi il 40% sui prezzi individuati dagli uffici UTE  per  il primo semestre 2005.

 L’ultima finanziaria ha interrotto questo discutibile criterio, che ha generato ulteriori sperequazioni.

 

Credo sinceramente che non si può continuare a procrastinare le relative decisioni, inviando a tutti i conduttori di immobili di pregio le lettere di offerta a prezzo pieno.

 

Gradiremmo avere un colloquio personale per poterle prospettare  di persona quest’incredibile e incresciosa situazione in cui versano centinaia di famiglie in forza di questa contraddittoria e discutibile normativa, che crea ingiustificate discriminazioni

 

Vorrei infine ricordarLe che sono sempre i più deboli ad essere penalizzati, in quanto i più accorti e preparati si sono già precostituiti gli opportuni strumenti di tutela, inviando a tempo e luogo le offerte di opzione e iniziando giudizi ex art. 2932 c.c., che, alla luce delle più recenti pronunce giurisprudenziali, sembrano avere un risultato scontato, con la conseguenza che solo “pochi eletti e fortunati” potranno acquistare a metà prezzo il proprio alloggio. Gli altri, spesso handicappati e soli, saranno invece costretti dalla forza delle cose a dovervi rinunciare,

 

Conto nel Suo aiuto e nel Suo sostegno per la revisione di questa ormai assurda legislazione e perché si faccia portavoce di questa  presa di posizione  dell’UPPI nei confronti del Ministro Paolo  Padoa Schioppa .

 

In attesa di cortese riscontro Le trasmetto oltre alla relazione le sentenze più significative in materia.

 

Cordialmente

 

 

Avv. Giovanni Salvati

 

 

All:1) Relazione avv. Salvati sullo stato degli immobili di pregio;

      2-3) Copia ordinanze dott. Padova del 5/12/2005 e  della dott. Varani del 29/03/006;

      4-5) Copia sentenze n.887/05 e n.3425/05 del Tribunale e di Milano;

      6) Copia sentenza n.15915/06 del Tribunale di Roma;

      7) Copia sentenza Corte di Cassazione, Sez III, 16 Ottobre 2001 n.12599.