L’AMMALIATRICE
Caro Alberto,
La Scip assomiglia sempre più ad una bella ammaliatrice che frequenta i palazzi del Ministero dell’Economia e delle Finanze, della quale si sono innamorati da tempo e perdutamente tutti quelli che l’hanno conosciuta.
Chi prima, chi dopo, tutti cascano nella sua rete perché promette notti indimenticabili e follie d’amore.
Questa bellissima donna elargisce piaceri che a noi comuni cittadini non possono essere concessi.
Non è facile avvicinarla, devi frequentare il palazzo.
Tutti quelli che ci riescono, o che per caso la conoscono per la prima volta se ne invaghiscono e come per magia vogliono uscire con lei, portarla a cena nei migliori ristoranti, andare al casinò per finire nella più lussuosa suite di un albergo a cinque stelle.
Noi comuni cittadini stiamo alla finestra a guardare il via vai di personaggi che di volta in volta l’accompagnano.
Peccato però che tutti si dimentichino di pagare il conto dei ristoranti, del casinò e degli alberghi.
Il conto aumenta sempre di più, perché questa smania di uscire con la Signora Scip contagia tutti quelli le stanno intorno e nessuno riesce a resistere ai suoi incantesimi.
Alla fine il conto sarà salatissimo e verrà puntualmente presentato.
Il fatto poco chiaro è chi lo pagherà?
Non mi stupirei affatto, visto l’andazzo generale, se candidamente fosse chiesto a noi comuni cittadini di pagarlo.
Dirai: non mi sembra giusto!
Sì, ma cosa vuoi caro Alberto non hai ancora capito che tutto oggi funziona cosi?
Alla fine pagano sempre i cittadini e per di più onesti.
Il fatto è che oggi la misura è colma, la gente è stanca di essere presa in giro e tutto questo grida vendetta.
Quale? Non lo so. Ma so di sicuro che stavolta non rimarremo più solo a guardare.
Ti abbraccio
Napoli, 24.05.2007
Mario